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OMISSIONE DI SOCCORSO

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Una cronologia disumana
29 giugno
103 persone annegate al largo di Garabulli (Libia) tra cui 3 bambini

1 luglio – (Fonte Alto commissariato ONU per i rifugiati)
63 dispersi in mare al largo di Zwara (Libia) 

2 luglio – (Fonte Alto commissariato ONU per i rifugiati)
114 dispersi in mare al largo delle coste libiche
276 rifugiati e migranti riportati a Tripoli 

3 luglio (fonte Guardia costiera libica)
6 persone annegate al largo di Garabulli (Libia)

In questi giorni tristi per le “civili” nazioni europee, tra cui anche l’Italia, di fronte a un continuo stillicidio di morti dovuti, possiamo dire, a un’omissione di soccorso in attesa (!!!) che l’Europa decida il da farsi, si sono levate alcune voci significative che, condividendole, vogliamo rilanciare dal nostro sito:

Rompiamo il silenzio sull’Africa, è l’appello lanciato da Alex Zanotelli, padre comboniano, che richiama l’esigenza di informare sulle tragedie che colpiscono vari paesi dell’Africa per conoscere le cause che costringono le popolazioni a questo esodo biblico;

Incapaci di mantenere le tradizioni umane del nostro Continente, potrebbe essere il titolo della lettera aperta che il vescovo Bettazzi ha inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Una maglietta rossa per fermare l’”emorragia di umanità”. Don Ciotti, presidente di Libera e del Gruppo Abele, ha lanciato un appello perché sabato 7 luglio tutti indossiamo una maglietta rossa, rosso come un semaforo che ci invita a fermarci per riflettere per metterci nei panni dei migranti che spesso vanno a morire sui barconi.

Ma subito, a mo’ di copertina di questo dossier, vogliamo trascrivere questo testo (poesia/canzone) di un capo scout, dedicato ai 100 morti in mare il 29 giugno;  morti affogati in attesa di una nave che li salvasse. (V)

*** *** ***

SE FOSSE TUO FIGLIO 

 

29 giugno 2018
Dedicata a i 100 morti in mare, morti affogati
in attesa di una nave che li salvasse.

Se fosse tuo figlio
riempiresti il mare di navi
di qualsiasi bandiera.

Vorresti che tutte insieme
a milioni
facessero da ponte
per farlo passare.

Premuroso,
non lo lasceresti mai da solo
faresti ombra
per non far bruciare i suoi occhi,
lo copriresti
per non farlo bagnare
dagli schizzi d’acqua salata.

Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare,
uccideresti il pescatore che non presta la barca,
urleresti per chiedere aiuto,
busseresti alle porte dei governi
per rivendicare la vita.

Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto,
odieresti il mondo, odieresti i porti
pieni di navi attraccate.
Odieresti chi le tiene ferme e lontane
Da chi, nel frattempo
sostituisce le urla
Con acqua di mare.

Se fosse tuo figlio li chiameresti
vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso.
Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti
vorresti spaccargli la faccia,
annegarli tutti nello stesso mare.

Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa
non è tuo figlio, non è tuo figlio.

Puoi dormire tranquillo
E sopratutto sicuro.
Non è tuo figlio.

È solo un figlio dell’umanità perduta,
dell’umanità sporca, che non fa rumore.

Non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Dormi tranquillo, certamente
non è il tuo.

Sergio Guttilla
Capo Scout Agesci nel gruppo Bolognetta1, ogni tanto scrivo poesie e canzoni, suonicchio chitarra e pianoforte.

(ripreso dal sito: https://amore.alfemminile.com/forum/se-fosse-tuo-figlio-fd5746524)

4 Commenti su “OMISSIONE DI SOCCORSO”

  1. ROMPIAMO IL SILENZIO, ALZIAMO LA VOCE

    Le vicende di questi ultimi tempi sul tema dei migranti, ma non solo, ci interpellano come comunità ecclesiali, al di là di manifestazioni, più o meno estemporanee e condivise, che rischiano di esaurirsi nei brevi spazi e tempi mediatici.
    Di fronte agli accadimenti ed alle assunzioni concettuali che oggi dominano la scena “politica”, nessuno di noi può ritenersi innocente se, nelle nostre comunità, i temi dell’accoglienza, che significa più in generale il senso della solidarietà e della carità, venissero relegate a semplici affermazioni di principio, valutazioni di tipo personale o, peggio, nel silenzio, come se non riguardassero il nostro stesso essere comunità.

    Spinte da una ossessiva campagna mediatica, anche nei nostri ambienti e nelle nostre “canoniche”, ci capita di constatare come, non di rado, trovino spazio argomentazioni del tutto inaccettabili, come cristiani e come cittadini.
    Per questo ci sembrerebbe quanto mai importante se, sui temi oggi più sensibili che investono la opinione pubblica (accoglienza/sicurezza), tutte le istanze ecclesiali (pensiamo alle parrocchie, associazioni, Caritas, ecc.) potessero impegnarsi per ripristinare (o, almeno, tentare di..) un ciclo virtuoso, “CONOSCERE – CAPIRE – DISCERNERE”, nell’ottica dell’Evangelii Gaudium che ci invita ad “ABITARE” concretamente i tempi ed i luoghi della vita nostra e dei nostri fratelli, secondo gli insegnamenti del Vangelo. Sarebbe tanto più significativo se potessimo assumere, alla ripresa autunnale, una iniziativa che potesse vedere coinvolte tutte le nostre comunità parrocchiali e le istanze che in esse operano, piuttosto che disperdersi in tanti piccoli rivoli: cantare in coro è sempre più coinvolgente che ascoltare pur bravi solisti…

    Siamo a disposizione per condividere e per contatti

    Gruppo Azione Cattolica Italiana
    Parrocchia di San Lazzaro – Parma
    Luigi Delendati
    Via Emilio Lepido, 11 / 43123 PARMA
    tel. 0521.493241 – 335.6449479

  2. Sì grazie, mi si straziano le viscere a leggere qs numeri. Vorrei inviare il testo di Guttilla ai ns ministri che sbandierano la loro paternità…è che non son tecnologica abbastanza!!!
    grazie Guttilla, le tue parole sono vangelo vivo!

  3. Grazie della raccolta di questi documenti così ricchi e importanti e della bellissima poesia, speriamo che servano a risvegliare un po’ le coscienze. Non mi sembra possibile che ancora il silenzio copra questa situazione inumana.

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