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Giusy Baioni
Nel grande marasma internazionale, con crisi vecchie e nuove che attirano su di sé tutte le attenzioni, l’Africa resta sempre in ombra. Un destino non ineludibile, eppure di fatto è quello che accade: c’è sempre una crisi più importante e più urgente da raccontare, da seguire, da mediare, su cui sensibilizzare.
Non si tratta certo di fare una scala di importanza, né assolutamente di negare gli altri drammi atroci in corso. Tutt’altro: si tratta di capire che il nostro mondo è divenuto ormai così piccolo che quanto accade dall’altra parte del globo, anche in zone che a noi paiono remote, ha ripercussioni immediate qui da noi. E viceversa.
Terre rare e amare Le dinamiche geopolitiche spesso si ripetono con una similitudine quasi sorprendente. Come accade, ad esempio, per il dramma della Repubblica Democratica del Congo e di tutta la regione dei Grandi Laghi. Una storia complessa, un conflitto ormai più che trentennale, che come tale ha ormai una serie di cause stratificate e intrecciate fra loro.
Cause remote, che originano nella storia della colonizzazione, e cause ben più recenti e immediate, come la sete implacabile di materie prime da parte non solo dell’Occidente, ma anche della Cina e ormai di tutto il mondo, che della tecnologia non può più fare a meno. Uno sviluppo ultrarapido, che richiede e consuma sempre nuove risorse, e che probabilmente con l’intelligenza artificiale ne richiederà ancora di più.
Una marcia a tappe forzate che non ...
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