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María Cristina Inogés Sanz
L’età [35 anni] è l’elemento meno importante, ma è significativa. Il suo nome era Matteo Balzano ed era vicario parrocchiale di Cannobio, un comune della diocesi di Novara.
Un prete fino ad ora anonimo, che purtroppo è finito sotto i riflettori dei media per essersi suicidato. Un evento terribile. È impensabile cosa quest’uomo abbia dovuto sopportare per arrivare a prendere e mettere in atto questa decisione.
Una decisione molto positiva In questo caso la diocesi, con il vescovo in testa, ha deciso di non nascondere la terribile realtà che ha lasciato la parrocchia sotto shock [1]. Non si può neanche immaginare come stia la famiglia.
È stata una buona decisione da parte del vescovo, che, in ultima analisi, è colui che ha preso la decisione finale? Direi più che buona, è ottima per diversi motivi, anche se può sembrare strano.
Il suicidio non è una novità per il clero. La vita è così difficile sotto molti aspetti che non c’è via d’uscita, e il clero è composto da persone soggette alle stesse realtà di chiunque.
L’atteggiamento più naturale è quello di cercare scuse che finiscono per essere patetiche e molto dannose per affrontare questa realtà, soprattutto quando alla fine si finisce per sapere la verità avvolta nei «sottovoce» della mormorazione e nelle aggiunte di coloro che, con la premessa del «te lo dico in confidenza, non fare commenti», finiscono per creare – inventando – una storia ancora ...
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