ELEZIONI EUROPEE:
SOLO UN DOVERE O UN INTERESSE?

Giancarla Codrignani

Agosto 1941: faceva caldo, c’era la guerra ma nessuno pensava ai bombardamenti e la gente era andata in villeggiatura.

A Ventotene, dove il regime chiamava “villeggiatura” il confino, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni pubblicavano (nel senso che le mogli in visita ai reclusi l’avrebbero portato fuori per la diffusione clandestina) un loro Manifesto per un’Europa libera e unita.

Lo spirito di Ventotene si è indebolito Ottantatré anni dopo, nel 2024 fa già caldo, è tornata la guerra, le destre trovano larghi consensi in elettorati che vanno sempre meno a votare e in Italia sono al governo gli eredi del regime che mandò a Ventotene i patrioti antifascisti. Purtroppo sembra che i più giovani non abbiano la minima idea della vitalità morale e politica di patrioti come Altiero Spinelli che, scampato al fascismo e alla seconda guerra mondiale, pazientemente attese la realizzazione - nel 1979 - del primo Parlamento europeo.

C’era ancora la CEE, Comunità Economica Europea, non c’era la moneta unica, ma le idee di Spinelli circolavano, la gente votava e - a tappe contrastate, ma effettive - l’Europa riuscì a diventare l’Unione Europea che oggi, nel 2024, stava arrivando a celebrare ottant’anni di pace. Non era mai successo.

Il contesto geopolitico Invece, non solo la spinta propulsiva della democrazia si è affievolita, ma siamo ripiombati in guerre che non restano lontane e indifferenti, ma ci riguardano da vicino e danno un brivido di angoscia quando ci ...

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