1. Breve storia
La comunità cristiana di via Germanasca è nata nel 1973 nel quartiere Borgo San Paolo (caratterizzato, allora, da una forte presenza popolare e operaia) durante l’episcopato di Michele Pellegrino. Una esperienza di chiesa – da lui incoraggiata – che non avesse le caratteristiche di una parrocchia, ma che fosse un tentativo di costruire un percorso di ricerca di fede fortemente legata alla vita, con la gente che abitava su quel territorio.
Fu avviata da Carlo Demichelis (morto nel dicembre 2008) e Michele Dosio (morto nell’ottobre 2023), due preti che già avevano scelto di vivere del proprio lavoro, e che poco per volta aggregarono abitanti del quartiere (famiglie, anziani, giovani…) in un locale preso in affitto dove celebrare l’Eucarestia e vivere altri momenti comunitari.
2. Aspetti istituzionali
Non è un ente giuridicamente riconosciuto, provvede completamente alle spese (affitto, riscaldamento, utenze, ecc.) col solo libero contributo dei suoi membri.
Dopo la morte di Carlo De Michelis, Michele Dosio ha mantenuto il suo servizio in comunità ove ha esercitato le sue specifiche funzioni, ma le scelte di fondo e operative erano e sono tuttora oggi fatte in totale parità con i laici, in particolare nei momenti di programmazione del Consiglio di Comunità, sempre aperto a tutti. Tuttora il Consiglio di Comunità è la sede dove vengono fatte le scelte di fondo e operative tra tutti/ i/le partecipanti.
3. Componenti
Siamo fin dall’inizio un gruppo molto eterogeneo (per età, provenienza sociale, cultura, attività svolte). Questo pluralismo ci ha fatto sperimentare la ricchezza del confronto (e le sue difficoltà).
Il numero non elevato dà la possibilità della conoscenza reciproca, dell’aiuto vicendevole, ancor più apprezzato nella situazione attuale (meno numerosi e più avanti negli anni).
4. Finalità prevalenti
Essere un piccolo segno della possibilità di ricevere e condividere l’annuncio del Vangelo provando a concretizzarlo in scelte quotidiane personali e comunitarie da vivere nella società e nella Chiesa.
Essere un esempio di Chiesa senza potere né gerarchie, dove i vari compiti indispensabili per portare avanti la vita comunitaria vengono assunti come forma di esercizio di ministeri-servizi.
Vivere la fede come continua ricerca, nel confronto con la Parola, tra noi e con apporti esterni (scritti, interventi di esperti).
5. Attività e strumenti
Momento centrale è l’Eucarestia: dalla nascita della comunità e fino alla presenza di Michele c’è stata una sola celebrazione nei giorni festivi alle ore 10,00. Ora ci aiutano per l’Eucarestia tre preti con orario delle celebrazioni non più fisso perché si tiene conto della loro disponibilità. Alcune volte si celebra la Liturgia della Parola, presieduta da un laico/laica della comunità. In entrambe le tipologie di celebrazione si dà particolare importanza alla Parola, per cui si cura con attenzione l’omelia, affinché sia non solamente commento esegetico ma anche stimolo per la vita. Quando non c’è il presbitero e celebriamo la Liturgia della Parola, l’omelia viene fatta da laici/laiche, pastori di altre confessioni cristiane e qualche volta è partecipata, cioè aperta ai contributi di chi vuole intervenire.
Anche il linguaggio delle liturgie è oggetto di molte attenzioni e rinnovato con l’utilizzo di espressioni e testi che ci aiutino nella comprensione dei vari momenti delle stesse. Ad esempio, si utilizzano formule della preghiera del Credo anche diverse dal Credo apostolico e dal Credo niceno-costantinopolitano e delle Preghiere eucaristiche, conservandone il significato di fondo.
Da sempre sono presenti gruppi di lettura biblica e momenti di preghiera con cadenza regolare.
Per la catechesi in passato c’erano vari gruppi di bambini/ragazzi, da tempo non più per carenza degli stessi. Qualche anno fa sono stati fatti due accompagnamenti di adulti seguendo il percorso previsto dalla diocesi, verso il Battesimo, la Cresima e l’Eucarestia.
Avvengono celebrazioni di battesimi, cresime, matrimoni e funerali se richiesti da persone della comunità, utilizzando i registri ufficiali della parrocchia competente per zona.
Si fa pure volentieri condivisione del cammino ecumenico attraverso incontri, momenti di preghiera, ospitalità eucaristica.
Così pure si fanno incontri su tematiche ecclesiali e sociali, facilitati quasi sempre da apporti esterni.
Da parecchi anni la comunità sente di dover sensibilizzare rispetto all’equità dei nostri acquisti, attraverso un banchetto mensile di vendita di prodotti del Commercio equo e solidale.
Non manca la sensibilizzazione e l’aiuto economico rispetto ai problemi di chi è più lontano/in difficoltà. Attualmente finanziamo stabilmente un progetto in Brasile, altri progetti vengono sostenuti temporaneamente utilizzando i proventi del banchetto.
Non trascuriamo la dimensione della convivialità: momenti di festa, condivisione di pranzi o merende, uscite, ecc.
[aggiornato al 9.6.2025]