Home > Lettere alle Chiese > Lettere alle Chiese nel mondo > AUSTRIA / Appello alla responsabilità personale (7.10.2011)
Stampa

AUSTRIA / Appello alla responsabilità personale (7.10.2011)

Contesto. Dopo l’“Appello alla disobbedienza” della Pfarrer-Initiative (Iniziativa Parroci) del giugno 2011 i due movimenti di riforma di laici “Laieninitiative” (Iniziativa laici – movimento sorto nel 2009 impegnato sul fronte delle riforme della chiesa) e “Wir sind Kirche” (Noi Siamo Chiesa) hanno attirato l’attenzione sul fatto che anche i laici da tempo chiedono riforme e che il problema non può essere risolto da un accordo qualsiasi tra parroci e vescovi. Perciò i due movimenti di riforma hanno redatto un “Appello alla responsabilità personale”, lo hanno inviato ai vescovi austriaci e al Nunzio e lo hanno presentato pubblicamente in una conferenza stampa l’11 ottobre 2011.
Qui di seguito riproduciamo prima il testo dell’Appello (a) e poi la lettera (b) con la quale il testo è stato inviato ai destinatari.

TESTI
(a) Appello alla responsabilità personale di “Wir sind Kirche” e “Laieninitiative”
Ripreso dai siti: www.wir-sind-kirche.at
e in http://www.laieninitiative.at/aktuelles dell’ottobre 2011
Traduzione: www.finesettimana.org

Perdita di credibilità
Noi, membri della Chiesa cattolica romana, ci poniamo decisamente contro la linea degli attuali vertici della Chiesa. La credibilità della Chiesa è stata seriamente danneggiata dal crescente allontanamento dal Concilio e dal blocco delle riforme:

–        da decenni viene respinta l’attuazione dei risultati di sinodi e di processi di dialogo,
–        il riavvicinamento delle Chiese cristiane, nonostante abbracci e revoche di scomuniche, viene impedito da Roma,
–        la sussidiarietà, un’esigenza fondamentale della dottrina sociale cattolica, all’interno della Chiesa viene disattesa,
–        il celibato dei preti viene ritenuto “non negoziabile”, benché venga riconosciuto il matrimonio dei preti per gli uniati e per i protestanti e gli anglicani convertiti,
–        i diritti umani, che assicurano la dignità di tutte le persone, vengono sostenuti dalla Chiesa solo all’esterno, ma all’interno delle istituzioni ecclesiali non vengono riconosciuti.

Un centralismo autoritario
Con il pretesto di non doversi adeguare allo spirito del tempo, la gerarchia della Chiesa trascura di notare che tale adeguamento è avvenuto fin dalla svolta costantiniana, in contrasto con le regole del cristianesimo delle origini. L’esigenza della partecipazione di tutti alle discussioni e della pari dignità dei sessi non è un’imitazione delle regole democratiche di oggi; possiamo piuttosto dire che nel mondo secolare, e contro le resistenze ecclesiastiche, si è affermato ciò che ha il suo fondamento nel messaggio evangelico e che nei primi secoli di vita cristiana è stato ampiamente realizzato.
La Chiesa romana è caduta in un crescente centralismo autoritario, che in una società del XXI secolo non è tollerabile. In questo la Chiesa non può richiamarsi né all’esempio di Gesù né al primo cristianesimo. I vescovi non rappresentano le loro diocesi, ma si concepiscono come organi per l’esecuzione di direttive romane; al contempo la voce dei credenti viene sistematicamente ignorata. Chi in queste condizioni vuole vivere in maniera credibile la fede cristiana, deve sottoporre la tradizionale obbedienza nei confronti di questo sistema ad una critico esame di coscienza e prendere le distanze da quelle regole che sono in contrasto con l’esigenza cristiana di libertà.

Difesa dei diritti dei cristiani
Noi, credenti battezzati e cresimati, che partecipiamo del sacerdozio comune, ci vediamo obbligati in coscienza, come cristiane e cristiani, a riconoscere e a segnalare con nostra responsabilità personale ciò che è necessario. Rifiutiamo tutte le disposizioni che ledono la dignità umana contenute nel diritto canonico, nel quale non ci sono né separazione dei poteri, né diritti fondamentali e di libertà, né diritto processuale, e chiediamo un nuovo statuto ecclesiale. Questo riguarda anche l’attuale procedimento di nomina dei vescovi. Perché “chi dovrà sorvegliare tutti, da tutti sia eletto” (Papa Leone Magno, +461). Deve essere messa in discussione la legittimità di vescovi che accedono al loro ufficio senza che ci sia stato un coinvolgimento della Chiesa locale.
L’accorpamento e lo scioglimento di comunità parrocchiali è il risultato di una carenza di preti, di cui è colpevole la gerarchia della Chiesa a causa delle disposizioni emanate. Non accetteremo che vengano distrutte comunità parrocchiali ben visibili, con i loro compiti religiosi e sociali irrinunciabili. Hanno diritto ad avere un dirigente, uomo o donna. Se il vescovo non rispetta il suo obbligo di assicurare tale presenza, saranno le comunità stesse a fare una scelta. Prescrizioni di diritto canonico non devono impedire che l’eucaristia possa essere celebrata come culmine, fonte ed energia (Costituzione liturgica 10) in tutte le comunità. Per questo cercheremo delle vie per assicurare la celebrazione dell’eucaristia e per invitare dei laici a pronunciare l’omelia. Incoraggiamo i divorziati risposati a partecipare alla comunione, tanto più che per gli uniati all’interno della Chiesa cattolica non esiste tale divieto. Invitiamo fratelli e sorelle di fede di altre confessioni a partecipare insieme a noi alla cena come segno contro lo scandalo della divisione.

Invitiamo i nostri vescovi a prendere atto della realtà, ad unirsi al popolo di Dio e infine ad offrire il loro contributo per una nuova credibilità della Chiesa.

Vienna, ottobre 2011

(b) Lettera di accompagnamento all’appello
Ripreso dal sito: www.wir-sind-kirche.at
Traduzione: www.finesettimana.org

Piattaforma “Wir sind Kirche” (Noi siamo Chiesa) / I desideri profondi del popolo di Dio
Die Laieninitiative (Iniziativa laici) / Per una Chiesa che abbia futuro

7 ottobre 2011

Dr. Chrìstoph Kardinal SCHÖNBORN OP Schönborn: WoIlzeile 2, 1010 Wien
Dr. Alois KOTHGASSER SDB Kothgasser Kapitelplatz 2, 5010 Salzburg
Dr. Egon KAPELLARI Kapellari: Bischofsplatz 4, 8010 Graz
Dr, Klaus KÜNG Küng: Domplatz 1, 3100 St. Pölten
Mag. Christian WERNER Werner: Bräunerstraße 3, 1010 Wien
Dr. Alois SCHWARZ A. Schwarz: Mariannengasse 2, 9020 Klagenfurt
Dr. Ludwig SCHWARZ SDB L. Schwarz: Herrnstraße 19, 4020 Linz
Dr. Manfred SCHEUER Scheuer: Domplatz 5, 6020 Innsbruck
Dr. Elmar FISCHER Fischer: Hirschgraben 2, 68(X) Feldkirch
Mag. Dr. Ägidius l. ZSIFKOVICS Zsifkovics: St. Rochus Straße 21, 7000 Eisenstadt
Lic. Anselm van der LINDE O.Cist. MehrerauerstraBe 66, 6900 Bregenz
Dr. Andreas LAUN OSFS Laun Kapitelplatz 2, 5020 Salzburg
Mag. Dr. Franz LACKNER OFM Lackner: Bischofsplatz 4, 8010 Graz
Mag. Dr. Franz SCHARL Scharl: Wollzeile 2, 1010 Wien
Dr. Anton LEICHTFRIED Leitfried: Domplatz I. 3100 St. Pölten
Dipl.-Ing. Mag. Stephan TURNOVSZKY Turnovszky: Wollzeile 2, 1010 Wien
Dr. Helmut Krätzl: Stephansplatz 5/6, 1010 Wien
Dr. Reinhold Stecher: Lärchenstraße 39a, 6064 Rum
Dr. Maximilian Aichem: Herrenstraße 19, 4020 Linz
Dr, Georg Eder: Kapitelplatz 2, 5010 Salzburg
Johann Weber: Bischoßplatz 4, 8010 Graz
Dr. Paul Iby: St. Rochus Straße 21. 7000 Eisenstadt
Nunzio Dr. Peter Stephan Zurbriggen:Theresianumgasse 31, 1040 Wien

Stimatissimo Signor Cardinale/Arcivescovo/Vescovo/Vescovo ausiliare/Nunzio,

il conflitto sul futuro della nostra Chiesa, che da anni si inasprisce per le mancate riforme ha raggiunto attraverso l’appello della Pfarrer-Initiative una nuova dimensione. Non si limita però ad un confronto tra parroci e vescovi. I laici cattolici chiedono da anni riforme e sanno di trovare conferma attraverso i processi di dialogo e le decisioni dei sinodi.
Perciò è tempo che i laici cattolici si ricordino della loro responsabilità personale. Una vita autentica come cristiane e cristiani è possibile solo al di fuori di certe regole imposte in ambito ecclesiastico. Francamente ci riconosciamo in queste posizioni e informiamo anche Lei di questo, nella speranza che riconosca la serietà della situazione e avvii i necessari passi di riforma per il XXI secolo.

Nella Chiesa cattolica romana la tradizione è sempre stata riconosciuta come un grande valore. Ma se essa rimane legata a strutture in contrasto con il vangelo e con la testimonianza delle prime comunità cristiane, allora le riforme sono indispensabili. Proprio perché il nostro compito è mantenere viva in un mondo secolarizzato la questione di Dio, non dobbiamo lasciarci ostacolare  dall’inadeguatezza di strutture ecclesiali lasciateci dalla tradizione.
In questo senso ci permettiamo di metterla a conoscenza dell’allegato “Appello alla responsabilità personale”. Lo renderemo pubblico il prossimo martedì.

Cordiali saluti

Ing.Hans Peter Hurka
per la Piattaforma “Wir sind Kirche”

Dr. Peter Pawlowsky
per la “Laieninitiative

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie tecnici da parte nostra. [ info ]

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi