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Oreste Aime
La questione che Aime pone, a partire dall’esperienza degli amici del Chiccodisenape, è di grande importanza non solo per chi partecipa a gruppi ecclesiali, ma più in generale per tutta quella parte del Popolo di Dio che chiamiamo laici. All’interno della Rete dei Viandanti abbiamo avvertito, poco dopo l’inizio del pontificato di Francesco, il grande rischio di impantofolarsi (che bello, c’è Francesco!) e ne abbiamo parlato più volte negli incontri (“il/un papa da solo non basta”), quasi per esorcizzare la paura. Questa sollecitazione di Aime, apparsa nel nostro sito nel 2016, mantiene ancor più oggi tutta la sua validità e la riproponiamo in vista della nostra Assemblea soci del 22 settembre prossimo. [ff] L'articolo precedente - "Pensieri sul nostro futuro" di Ugo Basso - in preparazione dell'Assemblea si trova qui.** ** **
Mi è capitato in questi mesi, colloquiando con amici, di riflettere sull’esperienza di “chiccodisenape” e di altri gruppi nati qualche anno fa durante un periodo di particolare tensione all’interno della chiesa italiana – un misto di immobilismo pastorale ed eccessivo interventismo in campo politico. Attorno alla lettera che nel 2007 diede inizio al cammino di “chiccodisenape” ci fu un consenso significativo e abbastanza ampio. In questi ultimi tempi invece abbiamo constatato una progressiva caduta di partecipazione e di interesse. Anche altre iniziative segnalano un processo involutivo simile. Perché? Può avere avuto peso una certa incapacità di proposta da ... Leggi tutto