Pino Ruggieri

PER UNA CHIESA SINODALE IN PROSPETTIVA MESSIANICA

Intervista al teologo don Pino Ruggieri a cura di Giampiero Forcesi 

Pino Ruggieri Il testo della presente intervista (parte seconda; per la parte prima cliccare qui) viene pubblicato anche dalle riviste: Dialoghi (Lugano/CH), Esodo (Mestre/VE), Il gallo (Genova), il tetto (Napoli), Koinonia (Pistoia), l’altrapagina (Città di Castello/PG), Matrimonio (Padova), Notam (Milano), Oreundici (Roma), Tempi di fraternità (Torino). Le riviste, che aderiscono alla Rete dei Viandanti, con questa iniziativa vogliono dare visibilità ad un progetto comunicativo unitario, che intende, tra l’altro, promuovere una riflessione sui temi che papa Francesco indica per la riforma della Chiesa, a partire proprio dalla questione della sinodalità. (V ) 

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Nel tuo libro “Chiesa sinodale”[1] la questione dei rapporti tra chiesa universale e chiese locali occupa un posto centrale. E scrivi che uno dei limiti del Vaticano II è stato di non aver esplicitato la dinamica dell’ordinazione episcopale e, di conseguenza, di non aver valorizzato la chiesa locale. Un esempio delle conseguenze negative di questa carenza, chealcune decisioni romane hanno acuito nel post-concilio, è stata la progressiva messa in sordina dell’esperienza ecclesiale dell’America latina. Guardando alla tradizione della chiesa antica, scrivi che la località della chiesa non è un fatto casuale o un’esigenza amministrativa ma è un fatto di grazia. Puoi esplicitare questa tua riflessione e le sue implicazioni? Questo pensiero, che la località di ogni chiesa sia un fatto di grazia, non è originariamente mio, ma del compianto padre Jean-Marie Tlllard ed è ...

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