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ERNESTO BUONAIUTI
ERNESTO BUONAIUTI
Un esempio di fedeltà alla voce della coscienza
Maurilio Guasco
In occasione della ricorrenza dei 70 anni della morte di Ernesto Buonaiuti (20 aprile 1946), Viandanti e le riviste aderenti alla Rete dei Viandanti intendono fare memoria della figura dello studioso, protagonista del modernismo italiano.
Il ricordo, secondo le specifiche caratteristiche delle varie testate, è fatto contemporaneamente da: Dialoghi (Lugano/CH), Esodo (Mestre/VE), Il gallo (Genova), Koinonia (Pistoia), l’altrapagina (Città di Castello/PG), Matrimonio (Padova), Notam (Milano), Oreundici (Roma), Tempi di fraternità (Torino).
Il precedente articolo (Un protagonista del modernismo italiano) è stato pubblicato il 18 aprile scorso.
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La produzione di Buonaiuti, soprattutto di carattere storico, è immensa: una delle sue collaboratrici, Marcella Ravà, ha pubblicato un elenco dei suoi scritti, che comprende oltre 3.000 titoli, e probabilmente non è neppure completo. Buonaiuti ha una straordinaria capacità di cogliere nei testi che legge il nucleo
fondamentale, il che gli permette di farne immediatamente commenti o note critiche. Nello stesso tempo, è quasi preso dalla frenesia di fornire alla Chiesa quegli strumenti di cui sente fortemente la carenza.
Una missione da compiere
I primi anni del Novecento, quando Buonaiuti è uno dei maggiori protagonisti, in Italia, di quella che verrà definita la crisi modernista, lo vedono anche accettare delle posizioni ambigue, pubblicare diversi scritti in forma anonima, addirittura scrivere opere che saranno messe all’Indice, senza svelare di esserne l’autore. Vi era una ragione in parte comprensibile. Uno dei massimi studiosi del modernismo, Emile Poulat, ha fatto un lungo elenco di opere pubblicate anonime in quegli ...
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