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Guido Campanini
Cosa è stato il Convegno di Firenze?
Forse è più semplice dire cosa non è stato.
Non è stato un “convegno”, innanzitutto; un convegno classico, con relazioni, comunicazioni, discussioni, dibattiti; nemmeno un congresso, con documenti, ordini del giorno, emendamenti, linee-guida; e nemmeno un “sinodo”, nel senso pieno ed “episcopale” del termine – dove al di termine discussioni anche accese si approva un testo da affidare ai Pastori (o al Papa).
E’ stato piuttosto un’esperienza sinodale di Chiesa: dove i momenti liturgici sono stati molteplici e quasi dominanti, i momenti di dialogo informale e formale numerosi, i momenti di vero confronto praticamente nulli….
Un confronto di breve durata
Basti dire che il convegno vero e proprio è durato sostanzialmente una giornata e mezza delle quattro previste: il pomeriggio di lunedì – il primo giorno – è stato dedicato quasi integralmente ad una grande liturgia vespertina (quattro lunghe processioni prima del Vespro); la giornata di martedì al duplice incontro con il Papa – quello proprio del convegno ecclesiale al mattino in Cattedrale, la Messa con la città il pomeriggio allo stadio; oltre metà della mattina del giovedì alla preghiera ecumenica, ed il pomeriggio ad ascoltare testimonianze e conferenze sui tanti “santi” (canonizzati e no) della Chiesa fiorentina (da Savonarola a don Milani passando per S. Antonino, La Pira, il card. Dalla Costa…) - sicché i lavori veri e propri si sono svolti unicamente l’intera giornata del mercoledì, un paio d’ore il giovedì e ...