TROPPE ARMI E POCHE RISORSE PER LA PACE
Verso e oltre l’Arena di pace e disarmo [*]

Giorgio Beretta

C’è un paragrafo dell’Esortazione Apostolica di papa Francesco Evangelii gaudium che è passato per lo più inosservato ma che merita una certa attenzione. Non solo per quanto il papa afferma riguardo al tema specifico che affronta, ma anche perché mostra un particolare “angolo di visuale”, una stance, che caratterizza il magistero di papa Francesco. E’ il passo titolato “No all’inequità che genera violenza” (nn. 59-60). Invito a leggerlo tutto mentre qui riporto solo alcuni periodi che ritengo salienti cercando di mostrare il filo conduttore. La sicurezza effimera Il discorso prende le mosse da un bisogno che oggi è fortemente sentito soprattutto nelle economie più avanzate e in particolare in Europa e anche in Italia: il bisogno di sicurezza. “Oggi – scrive papa Francesco – da molte parti si reclama maggiore sicurezza. Ma fino a quando non si eliminano l’esclusione e l’inequità nella società e tra i diversi popoli sarà impossibile sradicare la violenza”. Il passaggio successivo è significativo perché fa trasparire quella specifica prospettiva (stance) del papa a cui accennavo: “Si accusano della violenza i poveri e le popolazioni più povere, ma, senza uguaglianza di opportunità, le diverse forme di aggressione e di guerra troveranno un terreno fertile che prima o poi provocherà l’esplosione” (n.59). E prosegue: “I meccanismi dell’economia attuale promuovono un’esasperazione del consumo, ma risulta che il consumismo sfrenato, unito all’inequità, danneggia doppiamente il tessuto sociale”. Segue un passaggio molto chiaro, lapidario: “In tal modo la disparità sociale genera prima o poi una ...

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