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LA PORTA D’INGRESSO ALLA PASQUA DEL SIGNORE

Goffredo Boselli

A noi cristiani non basta sapere e credere che “Cristo Gesù è morto ed è risorto” (Rm 8,4), ma ogni anno celebriamo la Pasqua del Signore. Custodi di una memoria sempre nuova Uomini e donne, discepoli e discepole di Cristo, da venti secoli ininterrottamente, ci riuniamo più volte insieme e come comunità fraterna preghiamo, ascoltiamo le Scritture sante e il racconto dei Vangeli, cantiamo, compiamo gesti e segni che hanno la forza, l’eloquenza e lo spessore di riti che si tramandano da secoli, come si tramanda un’eredità di grande ricchezza ricevuta dai nostri padri e dalle nostre madri che ben prima di noi hanno celebrato la loro fede. Ma di certo non siamo guardiani di riti antichi, bensì custodi della memoria sempre nuova del Signore Gesù, la quale è ancora oggi vivente e vitale, anche grazie a parole e gesti capaci di nutrire e confermare la fede nel Signore risorto da morte, “primo nato di una moltitudine di fratelli” (Rm 8,29). La sfida tra vita e morte Il cammino della Settimana santa ci porterà ad ascoltare e meditare ciò che Gesù Cristo ha vissuto negli ultimi giorni della sua vita, ciò che hanno visto e udito i suoi discepoli, e tutti coloro che hanno condiviso i fatti narrati nei vangeli e ne sono divenuti testimoni. Questo cammino ci farà rivivere eventi e momenti di forte intensità, situazioni ed episodi di grande tensione e drammaticità. È una tensione, questa, dalla quale non fuggire ma dentro la quale entrare ...

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