fondamentalismo religioso

LA SFIDA NEL XXI SECOLO: L’ESTREMISMO RELIGIOSO POLITICIZZATO

Antonio Greco fondamentalismo religioso Non nel nome di Dio” è il titolo dell’ultimo libro di Jonathan Sacks. Un bellissimo testo, nato “da molti incontri, nel corso degli anni, con persone di fedi diverse che hanno avuto il coraggio di mostrare che la nostra umanità generale trascende le nostre differenze” (p. 9). Ha per tema un fenomeno attualissimo: “la violenza religiosa” e l’estremismo religioso, la cui più crudele manifestazione è l’uccisione di vite umane innocenti in nome di Dio e della religione. Combattere questa violenza, per Sacks, è una battaglia determinante del XXI secolo. Un ritorno aggressivo Sacks, ha un interesse specifico attuale: capire e dare una risposta a una domanda semplice: perché accanto a persone per le quali la fede ha la capacità di rafforzare e promuovere la comune umanità, esistono anche persone religiose che in preda ad emozioni forti disumanizzano i loro avversari con risultati devastanti? Alla fine del XX secolo molti sostenitori del laicismo erano giunti alla conclusione che la religione, se non proprio confutata e cancellata, era stata quantomeno resa superflua. Ma scienza, tecnologia, libero mercato e pensiero unico, che pure ci hanno dato la possibilità di raggiungere risultati senza precedenti nella conoscenza, nell’aspettativa di vita e di abbondanza (anche se non per tutti gli uomini), non forniscono però un senso alla vita, non rispondono alle domande che un uomo riflessivo si pone: chi sono? perché sono qui? come devo vivere? La religione è tornata all’inizio di questo secolo, secondo Sacks, perché ...

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