RI-FORMARE I CRISTIANI,
A PARTIRE DAI PRESBITERI

Marco Guzzi

Tra le cause del distacco di moltissimi fedeli dalla vita della Chiesa l’Instrumentum laboris elaborato per il Sinodo dei Vescovi su “La Nuova Evangelizzazione” elenca: “il fatto che la Chiesa non avrebbe risposto in modo adeguato e convincente alle sfide degli scenari descritti. (…) la mancanza della partecipazione personale ed esperienziale nella trasmissione della fede, l’insufficiente accompagnamento spirituale dei fedeli (…) un’eccessiva burocratizzazione delle strutture ecclesiastiche (…) celebrazioni liturgiche formali e riti ripetuti quasi per abitudine privi della profonda esperienza spirituale, che invece di attirare allontanano le persone” (n. 69). Ora, poiché tutti questi aspetti della vita delle comunità ecclesiali sono quasi completamente nelle mani dell’ordine sacerdotale, risulta evidente che è proprio questo ad essere maggiormente in crisi e a non saper trasmettere quella esperienza spirituale di cui tutti noi abbiamo invece uno straziante bisogno. Declino e nuova ricerca D’altronde tutte le ricerche sociologiche degli ultimi trenta anni a livello globale ci confermano un calo vertiginoso della frequentazione ai riti tradizionali di tutte le religioni. Infatti, allorché una società  transita dal livello rurale a quello industriale e poi postindustriale si passa da un 44% di partecipazione almeno settimanale alle funzioni religiose a meno del 20% nei paesi più tecnologicamente avanzati. Parimenti però tutti i sondaggi d’opinione ci dicono che accanto a questo declino delle religioni tradizionali cresce in tutto il mondo  una nuova ricerca di senso tra le giovani generazioni, e cioè una “spiritualità” molto più personale. Che significa tutto ciò? Io credo che ci segnali un vero e ...

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